Gli scampi sono dei crostacei simili per aspetto agli astici ma di dimensioni più contenute. Il loro corpo è allungato e caratterizzato da un carapace di colore rosato con delle zone più chiare. La testa, sviluppata e prominente, presenta un rostro laterale che ricorda la lama di un seghetto dentellato vicino agli occhi. Ha due chele spinose e due paia di antenne simmetriche. Il corpo è composto da sei segmenti, mentre la coda, a forma di ventaglio, funge da pinna per nuotare. Le zampe permettono loro di muoversi agilmente nel fondale marino. I maschi possono raggiungere una lunghezza di 25 cm, mentre le femmine misurano tra i 10 e i 15 cm.
Conosci la zona FAO 27 nell’Oceano Atlantico?
La zona FAO 27 è una vasta area geografica che si estende nell’Atlantico nord-orientale, dal Mar Baltico alle Isole Azzorre fino alle coste della Groenlandia. Grazie alla sua posizione remota, lontana dal traffico navale, è considerata una delle zone di pesca più pulite e salubri al mondo. Qui si trova una straordinaria biodiversità marina: merluzzo nordico, platessa, salmone, scampi e granchi sono solo alcune delle specie che popolano queste acque cristalline, molto ricercate per la loro qualità e freschezza.
La tartare di scampi: freschezza e sapore di mare
La tartare di scampi è un piatto che incarna la freschezza del mare. La polpa degli scampi, delicata e dal gusto raffinato, ha una consistenza soda e compatta, perfetta per essere servita cruda. Il suo profumo di mare è sottile e avvolgente. La preparazione è semplice: la tartare è già tagliata e pronta da impiattare. Noi la serviamo su un letto di rucola fresca e la arricchiamo con lamelle di mandorle tostate per un tocco croccante. Per completare, decoriamo il piatto con un filo di riduzione di aceto balsamico e una salsa leggera di olio evo e rucola. Un intero scampo crudo, posizionato sopra la tartare, aggiunge eleganza e una nota di freschezza al piatto. I nostri scampi
L’oca in novembre nella tradizione veneta viene preparata per festeggiare nel giorno San Martino la fine della stagione agricola. L’oca di corte padovana viene allevata allo stato libero nella pianura veneta e in altre zone d’Italia. Citata nell’inferno di Dante Alighieri prima ancora di dire degli Scrovegni. Storicamente l’oca veniva preparata come un “rito” della tradizione agraria il giorno di San Martino, l’11 novembre, quando convenzionalmente terminava l’anno agrario e si tenevano le più importanti fiere agricole.
Ottobre è il mese perfetto per godersi i sapori caldi e confortanti dell’autunno, e non c’è nulla che rappresenti meglio questa stagione in Veneto della zucca. La dolcezza naturale di questo ortaggio si sposa alla perfezione con il burro nocciola e la salvia, mentre la ricotta affumicata aggiunge una nota sapida che completa il piatto in modo armonioso.
Gli gnocchi di zucca sono un piatto tradizionale e anche un modo per celebrare i prodotti di stagione, valorizzando ingredienti semplici e genuini. Perfetto per un pranzo autunnale o per stupire gli ospiti con un piatto ricco di tradizione e sapore.
Lumache in umido alla Veneta: Tradizione e Gusto
Le lumache in umido alla Veneta rappresentano un piatto che evoca i sapori autentici della cucina contadina, un viaggio nel tempo attraverso una ricetta che ha saputo resistere al passare degli anni. Questo piatto, ricco di profumi e di una lunga storia, si distingue per la sua semplicità e la sua capacità di esaltare gli ingredienti della terra.
Un po’ di storia
Le lumache, conosciute anche come sciosi o scios in dialetto veneto, sono state per lungo tempo un alimento di sussistenza per i contadini. Questi molluschi venivano raccolti nei campi dopo la pioggia e cucinati con ingredienti facilmente reperibili, come pomodori, cipolla e vino bianco. Nel corso del tempo, la ricetta è diventata un simbolo della cucina veneta tradizionale,
La Cassopipa è una ricetta veneta che nasce a Chioggia, una bellissima città sul mare in provincia di Venezia. In questo articolo di narreremo l’origine della ricetta e la tecnica tradizionale di preparazione.
Origine
L’origine del nome proviene dal termine che sta ad indicare la pentola di coccio o di terracotta chiamata appunto “casso” nonché dal termine “pipare” che significa cuocere lentamente.
Di fatto i pescatori scoprirono che grazie ad una cottura lenta, facendo sobbollire a lungo i molluschi, quest’ultimi diventano molto morbidi e saporiti.
Cozze, vongole, cappelunghe, fasolari e anche altri molluschi venivano stufati lentamente, in casa o anche a bordo dei bragozzi, cioè delle imbarcazioni da pesca tipiche dell’alto e medio Adriatico.
La cassopipa in cucina oggi
Questa prelibatezza, ricca di proteine, si gusta come antipasto o piatto unico. Si serve direttamente nel suo recipiente di cottura, con delle fette di pane ben tostato.
Il giorno dopo, con la rimanenza, abbiamo la possibilità di creare ancora un primo piatto sublime: bigoli o spaghetti avvolti nel sapore del mare, in un gesto di cucina sostenibile e accessibile.
Immagina di essere seduto in un piccolo Bacaro di Venezia.
Una leggera brezza marina ti accarezza il viso, mentre lo sciabordio delle onde che si infrangono nei canali ti trasmette un senso di relax. Di fronte a te, un piatto traboccante di frittura di pesce dorato e croccante: un’esplosione di sapori che racchiude tutta l’essenza del Mare Adriatico.
La frittura mista di pesce alla veneziana è più di un semplice piatto: è un vero e proprio rito culinario, un omaggio alla tradizione e alla freschezza del pescato del giorno.
I bigoli in salsa sono uno dei più famosi piatti di pasta del Veneto e della cucina della tradizione Veneziana.
Le acciughe e le cipolle e l’olio sono gli ingredienti della salsa che hanno fatto la storia di questo piatto per condire questo famoso formato di pasta.
La Storia della ricetta che viene da lontano
Ci sono varie storie che tramandano l’origine di questa pasta e ognuna ha il suo fascino perché racconta qualcosa che ci incuriosisce.
Partendo da lontano sembra che l’origine sia legata a Marco Polo il quale avrebbe portato fino a noi “il bigolaro”, quel macchinario usato in Cina per fare gli spaghetti o i vermicelli di soia.
Secondo altre fonti nel 1600, un noto pastaio padovano, tale Bartolomio Veronese, soprannominato “Abbondanza”, inventò e brevettò un torchio manuale con la trafila in Bronzo per produrre diversi tipi di pasta lunga.
Gli spaghetti con l’astice alla veneziana esprimono la raffinatezza di vari ingredienti prelibati, perfetti per un’occasione speciale. La cucina veneziana è nota per la sua semplicità e attenzione a valorizzare i sapori del mare, e questo piatto ne è un esempio eccellente.
Prima di spiegare come prepararlo vediamo di conoscere meglio questo abitante del mare.
Caratteristiche dell’Astice
L’astice è un crostaceo di mare che vive in acque fredde e temperate. È dotato di chele grandi e potenti e ha una corazza dura di colore blu-verdastro che diventa rosso vivo quando cotta. La carne dell’astice è molto pregiata: bianca, soda e dal gusto dolce, con un sapore delicato ma distintivo che lo rende ideale per ricette di mare raffinate. L’astice è presente nel Mar Adriatico e in Mediterraneo sebbene in quantità minori rispetto ad altre zone come l’Atlantico. Tuttavia, è reperibile presso i mercati del pesce e le pescherie ben fornite, specialmente lungo le coste italiane; il suo valore è alto. Nelle nostre zone viene pescato ma vista l’alta domanda si usa quello più reperibile nel mercato ad un costo più accessibile.
Ecco la ricetta per prepararlo per 4 persone
Il Fegato alla Veneziana è una delle ricette più emblematiche della cucina veneta, radicata nella storia e nelle tradizioni di Venezia. Le origini di questo piatto risalgono all’epoca della Serenissima Repubblica di Venezia, quando la città era un crocevia di culture e sapori. La combinazione del fegato con la cipolla rappresenta un perfetto equilibrio tra il gusto forte e deciso del fegato e la dolcezza delle cipolle, che venivano ampiamente coltivate nelle isole lagunari.
La ricetta tradizionale prevede l’uso del fegato di vitello, considerato il più tenero e delicato, anche se alcune varianti possono utilizzare il fegato di maiale. Questo piatto è un esempio perfetto di come ingredienti semplici vengano trasformati in un capolavoro gastronomico grazie alla maestria e all’esperienza culinaria dei cuochi veneziani. Si prepara tutto l’anno e anche in estate per proporlo ai turisti in vacanza.