La Pasqua è una delle festività più significative per la tradizione cristiana e, come molte celebrazioni religiose, porta con sé una ricca tradizione gastronomica. Tra i piatti simbolo di questa festa, soprattutto in Italia, spicca il capretto, protagonista di numerose ricette regionali.
Il capretto nella nostra tradizione
Il capretto è il piccolo della capra, solitamente macellato tra i 30 e i 60 giorni di vita. A differenza dell’agnello, che è il piccolo della pecora, la carne del capretto è più magra e dal sapore più delicato. Si distingue in “capretto da latte” e “capretto adulto“: quello da latte è un esemplare che si nutre esclusivamente di latte materno e viene allevato fino a un peso di 4-8 kg in un periodo che va dalle 4 alle 6 settimane.
La sua carne dal color rosa pallido ha una consistenza morbida e una grana fine. Molto simile alla carne di agnello da cui si differenzia e viene spesso preferita in particolare per l’odore meno intenso e il sapore più delicato. La carne di capretto è diffusa e consumata in tutta l’area Mediterranea, specialmente nelle regioni ove è diffusa la pastorizia e per lo più in occasione delle Festività Pasquali tra marzo e aprile e anche nel periodo estivo per ferragosto in particolare nel meridione d’Italia. Il capretto, insieme all’uovo e alla colomba, è simbolo della Pasqua nella nostra tradizione con una storia secolare. Storicamente il capretto e l’agnello sono simbolo della liberazione del popolo di Israele dalla schiavitù egiziana, attraverso il suo sacrificio.