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Dal mar di Norvegia alla tua cucina: scopri i filetti di scorfano rosso.

Novità, Terra e Mare Di 8 maggio 2025 Tags:, , , Nessun commento

Lo scorfano rosso atlantico Sebastes norvegicus è un pesce della famiglia degli Scorpaenidae che vive nelle acque fredde e limpide dell’Oceano Atlantico, nella zona FAO 27, tra la Norvegia e l’Islanda. È molto apprezzato nella cucina di mare per la compattezza delle sue carni bianche, il sapore caratteristico e raffinato. La sua livrea rosso brillante è inconfondibile e, unita alla consistenza soda delle carni, lo rende un ingrediente ideale per ricette ricche di gusto.

Dove vengono Pescati?

Questa specie vive generalmente a profondità comprese tra i 250 e i 300 metri, ma può essere trovata anche a batimetrie inferiori. Viene pescata principalmente al largo delle coste del Nord Europa.

È presente anche a ovest, nelle acque della Groenlandia e a nord del Canada, dal Labrador fino al New Jersey; a est, dal Mar Bianco (a nord della Russia) fino allo Skagerrak (a nord della Danimarca) e nell’Oceano Artico. La pesca avviene con reti da traino, utilizzando metodi sostenibili e controllati che garantiscono un prodotto tracciabile e di altissima qualità.

Versatilità in cucina

I filetti di scorfano rosso sono perfetti per molteplici preparazioni, dai piatti semplici a quelli più complessi e raffinati: ottimi arrostiti, al forno, al vapore o in guazzetto con pomodorini e olive. Eccellenti anche nelle zuppe di mare o saltati in padella con un filo d’olio, succo di agrumi e menta fresca. La polpa del pesce rimane soda anche dopo la cottura, garantendo una consistenza piacevole al palato e un’ottima resa.

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Gli asparagi bianchi sono arrivati: è primavera!

Curiosità culinarie, Novità Di 23 aprile 2025 Tags:, , , , , Nessun commento

Gli asparagi appartengono alla famiglia delle Liliaceae e si distinguono tra loro soprattutto per l’aspetto, il sapore e il tipo di coltivazione. Il termine “asparago” deriva dal greco aspharagos, che significa “germoglio” e identifica sia l’intera pianta che i singoli germogli. La pianta è dotata di rizomi, i fusti che crescono sotto terra formando un reticolo; da essi si diramano i turioni, che sono la parte commestibile della pianta.

Asparagi bianchi: versatilità e vantaggi del surgelato in iqf

Gli asparagi bianchi sono un ingrediente pregiato e distintivo della cucina italiana, apprezzati per il loro sapore delicato e la loro consistenza morbida. Sono diffusi soprattutto nel Nord Italia, e in particolare in Veneto, anche se sono iniziate coltivazioni in altre regioni.

I più famosi, quelli bianchi sono i seguenti: l’asparago bianco di Zambana De.Co., l’asparago bianco di Cimadolmo IGP, l’asparago bianco di Badoere IGP, il nobile asparago bianco di Verona, l’asparago bianco di Bassano del Grappa DOP (dal 2007), l’asparago bianco di Cantello. Questi ortaggi primaverili sono protagonisti di numerose ricette raffinate e tradizionali.

In cucina

Grazie alla loro versatilità, questi ortaggi si prestano a molteplici preparazioni culinarie. Possono essere gustati semplicemente lessati e conditi con burro fuso e formaggio grattugiato, oppure accompagnati da uova e salse delicate, come la classica salsa bolzanina. Sono perfetti per arricchire risotti cremosi, vellutate e persino piatti di pesce, dove il loro sapore si armonizza con delicatezza.

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Tartare-manzo-stile-moderno

Filet Mignon bovino Red&White

Curiosità culinarie, Novità Di 15 aprile 2025 Tags:, , , , Nessun commento

Il filetto di manzo è considerato la parte più nobile di tutti i tagli di carne di manzo. Si ricava dalla parte situata sotto la lombata nella zona interna vicina ai reni, che gli conferisce un elevato valore gastronomico. La sua prelibata carne, molto tenera, succosa e priva di nervi, viene usata per preparare ricette tradizionali, raffinate e moderne.
Oggi parliamo del filet mignon fresco e ricavato da bovini al pascolo che grazie all’alimentazione con erba e fieno assume un sapore naturale e intenso, chiaramente differente rispetto a quello dei bovini alimentati solo a grano. La gastronomia francese divide il filetto di manzo in tre sezioni: “Chateaubriand” la parte più larga, “Tournedos” la parte centrale e “Filet Mignon” quella finale, più stretta.

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Il Capretto per Pasqua: Tradizione, Storia e usi in cucina

Novità, Ricette e Sapori Di 10 aprile 2025 Tags:, , , , Nessun commento

La Pasqua è una delle festività più significative per la tradizione cristiana e, come molte celebrazioni religiose, porta con sé una ricca tradizione gastronomica. Tra i piatti simbolo di questa festa, soprattutto in Italia, spicca il capretto, protagonista di numerose ricette regionali.

Il capretto nella nostra tradizione

Il capretto è il piccolo della capra, solitamente macellato tra i 30 e i 60 giorni di vita. A differenza dell’agnello, che è il piccolo della pecora, la carne del capretto è più magra e dal sapore più delicato. Si distingue in “capretto da latte” e “capretto adulto“: quello da latte è un esemplare che si nutre esclusivamente di latte materno e viene allevato fino a un peso di 4-8 kg in un periodo che va dalle 4 alle 6 settimane.

La sua carne dal color rosa pallido ha una consistenza morbida e una grana fine. Molto simile alla carne di agnello da cui si differenzia e viene spesso preferita in particolare per l’odore meno intenso e il sapore più delicato. La carne di capretto è diffusa e consumata in tutta l’area Mediterranea, specialmente nelle regioni ove è diffusa la pastorizia e per lo più in occasione delle Festività Pasquali tra marzo e aprile e anche nel periodo estivo per ferragosto in particolare nel meridione d’Italia. Il capretto, insieme all’uovo e alla colomba, è simbolo della Pasqua nella nostra tradizione con una storia secolare. Storicamente il capretto e l’agnello sono simbolo della liberazione del popolo di Israele dalla schiavitù egiziana, attraverso il suo sacrificio.

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Il Lardo di colonnata di “Pata negra”: conosci questa specialità?

Curiosità culinarie, Ricette e Sapori Di 26 marzo 2025 Tags:, , , , Nessun commento

Il lardo è il prodotto della salagione, aromatizzazione e stagionatura dello strato di grasso che si trova appena sotto la cute del maiale. Questo taglio grasso del maiale si preleva dal collo, dal dorso e dalla parte alta dei fianchi dell’animale. C’è chi lo ama o lo odia, ma il lardo è una delle specialità più succulente della cucina italiana. Tra i più buoni al mondo, ci sono il lardo di Colonnata e quello di Arnad. Questo salume viene stagionato insaporendolo con sale, erbe e spezie. Il risultato è morbido e delicato, si scioglie in bocca.

La Tradizione di Colonnata 

Il più conosciuto è probabilmente il lardo di Colonnata che, per il suo gusto unico e la sua delicatezza, ha reso famosa la località toscana da cui prende nome. Un altro tipo è il lardo di Arnad che, a differenza del precedente, viene stagionato in vasche di legno e insaporito con aromi come ginepro, alloro, noce moscata, salvia e rosmarino.

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Lardo-colonnata-di-patanegra-in-tranci-stagionato-in-conca-di-marmo.

La Stagionatura in Conca di Marmo

Il processo di stagionatura in conca di marmo segue un metodo tradizionale toscano, utilizzato per il celebre lardo di Colonnata. Le lastre di marmo permettono una maturazione lenta e uniforme, esaltando le caratteristiche del grasso senza alterarne la struttura. Durante la stagionatura, che dura diversi mesi, il lardo viene massaggiato con una miscela di sale marino, spezie, erbe aromatiche e aglio, che ne arricchiscono il profilo gustativo.

Storia e usi in cucina

Anticamente il lardo veniva consumato più frequentemente, perché la povertà dei contadini non gli permetteva di accedere all’olio d’oliva, il cui costo era molto elevato. Oggi il lardo in cucina si usa in preparazioni particolari, realizzate in specifici periodi dell’anno e quotidiane, per insaporire zuppe di ceci o fagioli, risotti o minestre di verdura.

Inoltre, molte sono le possibilità offerte dalla nostra gastronomia per valorizzare il lardo; dai crostini al lardo, ottimi per aprire un pranzo o per il brunch, ai contorni con patate al lardo e formaggio, ai primi piatti saporiti e calorici, dai famosi Agnolotti alla Piemontese, ai Tortelloni Senesi, alle lenticchie alla abruzzese.

Si potrebbe proseguire a lungo, passando ai secondi piatti di carne: un vitello alla marchigiana o anche un gustoso spezzatino di manzo marinato con le erbe cotte. Si abbina in molte preparazioni con la polenta, sia morbida che arrostita alla piastra e tagliata a fette.
Ideale, tagliato sottile, per avvolgere grissini al sesamo o gamberoni sgusciati da cuocere sotto il grill in forno o alla salamandra.

L’origine del Suino Pata Negra

Il suino iberico, noto per la sua carne marezzata e il sapore intenso, viene allevato allo stato brado nelle dehesas della Spagna. Si tratta di un ecosistema derivato dal bosco mediterraneo, costituito da querce, lecci, sugheri e faggi, con uno strato erboso dove i suini si nutrono prevalentemente di ghiande. Questa alimentazione contribuisce a conferire al grasso un’aromaticità straordinaria e una ricchezza di acidi grassi insaturi, simili a quelli dell’olio extravergine d’oliva.

Caratteristiche e degustazione

Il Lardo di Suino Pata Negra si presenta con una texture vellutata e un gusto inconfondibile, in cui si fondono note dolci e leggermente speziate. Possiamo dire che si scioglie al palato, tagliato sottile, ed è ideale per diverse preparazioni:

  • A fettine sottili su pane caldo: leggermente tostato per gustarne la purezza e la cremosità.
  • Abbinato a formaggi stagionati: servito con miele e frutta secca, per un contrasto di sapori raffinato.
  • Come ingrediente per insaporire primi piatti e arrosti: grazie alla sua capacità di fondere e avvolgere gli altri ingredienti con la sua untuosità.

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Gastronomia

Il Lardo di Suino Pata Negra stagionato in conca di marmo è un prodotto di alta gastronomia, che esprime al meglio l’incontro tra culture culinarie diverse. Perfetto per gli intenditori e per chi cerca sapori autentici, rappresenta un’esperienza sensoriale senza eguali, da scoprire fetta dopo fetta.
In Iceberg trovi il Lardo di Pata Negra toscano stagionato in conca di marmo seguendo la tradizione.

Per informazioni, contattaci allo 0422 752551 o scrivi a info@icebergitalia.it

 

 

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Costata, Fiorentina e Porterhouse: differenze tra i grandi tagli di carne

Curiosità culinarie, Novità Di 21 marzo 2025 Tags:, , , , Nessun commento

Quando si parla di tagli di carne pregiati, tre nomi emergono tra i professionisti della ristorazione e gli appassionati di griglia e barbecue: costata, fiorentina e porterhouse. Ma quali sono le reali differenze tra questi tagli? Scopriamolo insieme.

La costata: il classico regno del sapore e della marezzatura

La costata è un taglio che proviene dalla parte anteriore della lombata del bovino, situata nella zona centrale della schiena. La sua caratteristica principale è la presenza dell’osso a forma di arco e una generosa marezzatura, ovvero la distribuzione del grasso all’interno della carne, che conferisce sapore e tenerezza. Questo dettaglio rende la costata particolarmente succulenta e saporita, ideale per chi ama una carne tenera ma con una spiccata sapidità. Non include il filetto e, rispetto alla fiorentina, ha una consistenza leggermente più soda e un gusto deciso grazie alla maggiore infiltrazione di grasso.

Caratteristiche principali:

  • Parte anatomica: parte anteriore della lombata
  • Presenza dell’osso
  • Marezzatura evidente, che conferisce morbidezza e sapore intenso
  • Cottura consigliata: alla griglia o alla brace, preferibilmente con cottura al sangue o media per esaltare i succhi. Ottima anche alla piastra.

La Fiorentina: il taglio iconico della tradizione toscana

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Le Frittelle Veneziane: Storia e Tradizione del Carnevale

Curiosità culinarie, Ricette e Sapori Di 24 febbraio 2025 Tags:, , , , Nessun commento

Le frittelle veneziane, conosciute anche come Fritole, sono uno dei dolci simbolo del Carnevale di Venezia. Queste deliziose palline di pasta fritta, morbide e profumate, affondano le loro radici nel passato della Serenissima e ancora oggi sono protagoniste delle tavole veneziane e anche di molte regioni. Scopriamo insieme la loro storia, le varianti più diffuse e il loro posto nella tradizione contemporanea.

Origini e Storia delle Frittelle Veneziane

La storia delle Fritole risale almeno al XVI secolo, quando la Repubblica di Venezia era all’apice della sua potenza. Si trattava di un dolce così popolare che, per un lungo tempo, venne considerato il dolce nazionale della Serenissima.

Le prime tracce scritte di questa ricetta si trovano nel “Libro de arte coquinaria” di Maestro Martino, cuoco del Quattrocento, e successivamente in testi del Cinquecento, tra cui le opere di Bartolomeo Scappi, cuoco personale di Papi e nobili. Le frittelle venivano preparate nelle calli veneziane dai cosiddetti “Fritoleri”, artigiani specializzati nella preparazione di questo dolce, che spesso tramandavano il mestiere di padre in figlio.

Varianti delle Frittelle Veneziane

Con il tempo, la ricetta ha subito variazioni, adattandosi ai gusti e alle influenze gastronomiche di diverse epoche e regioni. Oggi esistono diverse versioni delle Fritole:

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La Trota Salmonata Iridea: La Regina di San Daniele

Novità Di 22 febbraio 2025 Tags:, , , , Nessun commento

La Regina di San Daniele: un’eccellenza italiana, la trota salmonata affumicata a freddo con legni pregiati, bacche ed erbe aromatiche, lavorata artigianalmente e tagliata in lunghe fette a mano.
La Trota Affumicata San Daniele è riconosciuta “Prodotto Agroalimentare Tradizionale” italiano.

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Una storia lunga oltre 40 anni prende vita grazie all’azienda FriulTrota, che ha iniziato sperimentando l’allevamento della trota iridea salmonata (Oncorhynchus Mykiss). Quella che era una semplice sperimentazione si è trasformata nel tempo in un mestiere svolto con passione e dedizione.

Grazie a una sapiente affumicatura, infatti, questa pregiata specie regala fragranze avvolgenti e raffinate, esaltando il gusto autentico della trota salmonata, apprezzata per le sue carni magre e compatte.

Prodotta nel pieno rispetto dell’ambiente e dei ritmi naturali, questa specialità conserva tutta la sua autenticità. Per mantenere intatte le caratteristiche nutrizionali, le trote vengono lavorate subito dopo la pesca, utilizzando metodi tradizionali e solo ingredienti naturali.

L’affumicatura, eseguita secondo procedimenti artigianali, utilizza farine di legno pregiato, bacche ed erbe aromatiche. Questo processo valorizza le qualità organolettiche del pesce, preservandone il contenuto naturale di Omega 3, e offrendo un prodotto genuino e di straordinaria qualità.

“La Regina del Friuli”: tradizione, qualità e sostenibilità

Nel cuore del Friuli Venezia Giulia, tra sorgenti cristalline e un paesaggio incontaminato, nasce “La Regina del Friuli”: una trota salmonata iridea che rappresenta il perfetto connubio tra tradizione e innovazione. Infatti, questo prodotto di eccellenza si distingue non solo per il suo sapore unico e raffinato, ma anche per il metodo di allevamento sostenibile e, soprattutto, per la lavorazione artigianale che lo rendono davvero inimitabile.

Allevamento nelle acque pure del Friuli

Le trote salmonate iridee “La Regina del Friuli” vengono allevate in ambienti naturali, immersi in una regione nota per la purezza delle sue acque sorgive. I bacini di allevamento, alimentati da fonti costanti di acqua fresca e ricca di ossigeno, ricreano condizioni ideali per la crescita sana delle trote. Ogni fase dell’allevamento, dai bacini immersi nella natura incontaminata alle cure quotidiane, riflette un profondo rispetto per l’ambiente. Il risultato? Una trota genuina e sostenibile. L’alimentazione delle trote è attentamente bilanciata e priva di OGM, per assicurare una carne compatta, dal colore delicato e dal gusto naturalmente intenso. Il rispetto del ciclo biologico delle trote, unito alla cura dei dettagli, contribuisce a creare un prodotto dalle caratteristiche organolettiche eccellenti.

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Trota-Regina-Iridea-Salmonata-del-Friuli

Lavorazione artigianale per un gusto unico

Dopo l’allevamento, infatti, le trote vengono pescate e lavorate con tecniche artigianali che ne esaltano la qualità e il sapore. Inoltre, ogni passaggio della filiera, dalla selezione alla filettatura, è effettuato con cura e attenzione, mantenendo intatte le proprietà nutrizionali e il sapore autentico del pesce.

La Regina del Friuli è disponibile in confezioni da 500-600 gr, con un’affumicatura naturale che avviene grazie all’uso di legni pregiati. Questo processo conferisce alla trota un sapore delicato e un gusto avvolgente, perfetto per arricchire ogni piatto con un tocco di eleganza.

Tradizione e innovazione al servizio del gusto

“La Regina del Friuli”, in conclusione nasce da una storia che parla di rispetto per la natura, per la pesca e amore per il proprio territorio e passione per l’eccellenza. Inoltre, in cucina che sia protagonista di un piatto gourmet o servita in preparazioni semplici, questa trota salmonata iridea saprà conquistare anche i palati più esigenti. Scopri “La Regina del Friuli” e lasciati trasportare in un viaggio di sapori autentici e sostenibili, dove ogni boccone è un’esperienza che racconta la magia del Friuli Venezia Giulia.

Per informazioni, contattaci allo 0422 752551 o scrivi a info@icebergitalia.it

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San Valentino un viaggio di sapori tra eleganza e leggerezza

Ricette e Sapori Di 7 febbraio 2025 Tags:, , , , , Nessun commento

Oggi vi proponiamo un viaggio di sapori tra eleganza e leggerezza. Ecco per voi un menu di San Valentino pensato per stupire i vostri ospiti con una cena unica e indimenticabile. Questo menu di pesce, delicato e raffinato, è stato studiato per deliziare i palati e creare un’atmosfera magica nel vostro locale. I vostri clienti avranno il piacere di  vivere un’esperienza culinaria speciale nel vostro amorevole locale.

Antipasto speciale tris di pesce

  • Blinis con trota affumicata Regina del Friuli, uova di lompo, crema di ricotta e aneto
  • Capesante gratinate al profumo di lime e timo
  • Cuore di polenta arrostita con dentice mantecato e maggiorana

Primo

  • Tagliatelle rustiche all’uovo con sugo d’astice

Intermezzo

  • Sgroppino al limone

Secondo

  • Filetto di branzino con lamelle di mandorle e arancia caramellata, servito su un letto di spinaci freschi.

Dessert

  • Millefoglie alla crema chantilly con salsa ai mirtilli


Vediamo come realizzare questo menù con le ricette, e i passaggi per svilupparle

Blinis con trota affumicata Regina del Friuli, uova di lompo, crema di ricotta e aneto

Blinis-trota-affumicata-Regina-del-Friuli-uova-lompo-crema-di-ricotta-e-anet

Ingredienti per cinque persone per i Blinis

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Calamari ripieni con crema di patate, olive e Parmigiano

Nutrizione e salute, Ricette e Sapori Di 24 gennaio 2025 Tags:, , , Nessun commento

A gennaio, i nostri mari offrono calamari di straordinaria qualità. La stagione invernale, con le acque fredde, crea le condizioni ideali per la loro pesca. In questo periodo, i calamari si radunano in banchi per cacciare piccoli pesci azzurri, rendendo più agevole la loro cattura. La dieta ricca e variegata di questi cefalopodi contribuisce a rendere la loro carne particolarmente saporita e consistente. Questo li rende perfetti per esaltare qualsiasi preparazione culinaria.

I calamari pescati, già puliti e surgelati con tecnologia IWP (Individually Wrapped Package), rappresentano una soluzione eccellente per preservare freschezza e qualità. In questa ricetta li proponiamo farciti con una crema di patate, olive e Parmigiano, per un piatto che unisce semplicità e raffinatezza, perfetto come antipasto o secondo piatto.

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