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Ricette e Sapori

In cucina e a tavola ci emozioniamo con le sensazioni che il cibo ci offre, in tutte le sue forme. In questa sezione pubblichiamo raffinate ricette e interessanti spunti per stimolare la nostra creatività.

Il Capretto per Pasqua: Tradizione, Storia e usi in cucina

Novità, Ricette e Sapori Di 10 aprile 2025 Tags:, , , , Nessun commento

La Pasqua è una delle festività più significative per la tradizione cristiana e, come molte celebrazioni religiose, porta con sé una ricca tradizione gastronomica. Tra i piatti simbolo di questa festa, soprattutto in Italia, spicca il capretto, protagonista di numerose ricette regionali.

Il capretto nella nostra tradizione

Il capretto è il piccolo della capra, solitamente macellato tra i 30 e i 60 giorni di vita. A differenza dell’agnello, che è il piccolo della pecora, la carne del capretto è più magra e dal sapore più delicato. Si distingue in “capretto da latte” e “capretto adulto“: quello da latte è un esemplare che si nutre esclusivamente di latte materno e viene allevato fino a un peso di 4-8 kg in un periodo che va dalle 4 alle 6 settimane.

La sua carne dal color rosa pallido ha una consistenza morbida e una grana fine. Molto simile alla carne di agnello da cui si differenzia e viene spesso preferita in particolare per l’odore meno intenso e il sapore più delicato. La carne di capretto è diffusa e consumata in tutta l’area Mediterranea, specialmente nelle regioni ove è diffusa la pastorizia e per lo più in occasione delle Festività Pasquali tra marzo e aprile e anche nel periodo estivo per ferragosto in particolare nel meridione d’Italia. Il capretto, insieme all’uovo e alla colomba, è simbolo della Pasqua nella nostra tradizione con una storia secolare. Storicamente il capretto e l’agnello sono simbolo della liberazione del popolo di Israele dalla schiavitù egiziana, attraverso il suo sacrificio.

Il Capretto per Pasqua: Tradizione, Storia e usi in cucina
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Crostini-con-lardo-di-colonnata-noci

Il Lardo di colonnata di “Pata negra”: conosci questa specialità?

Curiosità culinarie, Ricette e Sapori Di 26 marzo 2025 Tags:, , , , Nessun commento

Il lardo è il prodotto della salagione, aromatizzazione e stagionatura dello strato di grasso che si trova appena sotto la cute del maiale. Questo taglio grasso del maiale si preleva dal collo, dal dorso e dalla parte alta dei fianchi dell’animale. C’è chi lo ama o lo odia, ma il lardo è una delle specialità più succulente della cucina italiana. Tra i più buoni al mondo, ci sono il lardo di Colonnata e quello di Arnad. Questo salume viene stagionato insaporendolo con sale, erbe e spezie. Il risultato è morbido e delicato, si scioglie in bocca.

La Tradizione di Colonnata 

Il più conosciuto è probabilmente il lardo di Colonnata che, per il suo gusto unico e la sua delicatezza, ha reso famosa la località toscana da cui prende nome. Un altro tipo è il lardo di Arnad che, a differenza del precedente, viene stagionato in vasche di legno e insaporito con aromi come ginepro, alloro, noce moscata, salvia e rosmarino.

Lardo-colonnata-di-patanegra-in-tranci

Lardo-colonnata-di-patanegra-in-tranci-stagionato-in-conca-di-marmo.

La Stagionatura in Conca di Marmo

Il processo di stagionatura in conca di marmo segue un metodo tradizionale toscano, utilizzato per il celebre lardo di Colonnata. Le lastre di marmo permettono una maturazione lenta e uniforme, esaltando le caratteristiche del grasso senza alterarne la struttura. Durante la stagionatura, che dura diversi mesi, il lardo viene massaggiato con una miscela di sale marino, spezie, erbe aromatiche e aglio, che ne arricchiscono il profilo gustativo.

Storia e usi in cucina

Anticamente il lardo veniva consumato più frequentemente, perché la povertà dei contadini non gli permetteva di accedere all’olio d’oliva, il cui costo era molto elevato. Oggi il lardo in cucina si usa in preparazioni particolari, realizzate in specifici periodi dell’anno e quotidiane, per insaporire zuppe di ceci o fagioli, risotti o minestre di verdura.

Inoltre, molte sono le possibilità offerte dalla nostra gastronomia per valorizzare il lardo; dai crostini al lardo, ottimi per aprire un pranzo o per il brunch, ai contorni con patate al lardo e formaggio, ai primi piatti saporiti e calorici, dai famosi Agnolotti alla Piemontese, ai Tortelloni Senesi, alle lenticchie alla abruzzese.

Si potrebbe proseguire a lungo, passando ai secondi piatti di carne: un vitello alla marchigiana o anche un gustoso spezzatino di manzo marinato con le erbe cotte. Si abbina in molte preparazioni con la polenta, sia morbida che arrostita alla piastra e tagliata a fette.
Ideale, tagliato sottile, per avvolgere grissini al sesamo o gamberoni sgusciati da cuocere sotto il grill in forno o alla salamandra.

L’origine del Suino Pata Negra

Il suino iberico, noto per la sua carne marezzata e il sapore intenso, viene allevato allo stato brado nelle dehesas della Spagna. Si tratta di un ecosistema derivato dal bosco mediterraneo, costituito da querce, lecci, sugheri e faggi, con uno strato erboso dove i suini si nutrono prevalentemente di ghiande. Questa alimentazione contribuisce a conferire al grasso un’aromaticità straordinaria e una ricchezza di acidi grassi insaturi, simili a quelli dell’olio extravergine d’oliva.

Caratteristiche e degustazione

Il Lardo di Suino Pata Negra si presenta con una texture vellutata e un gusto inconfondibile, in cui si fondono note dolci e leggermente speziate. Possiamo dire che si scioglie al palato, tagliato sottile, ed è ideale per diverse preparazioni:

  • A fettine sottili su pane caldo: leggermente tostato per gustarne la purezza e la cremosità.
  • Abbinato a formaggi stagionati: servito con miele e frutta secca, per un contrasto di sapori raffinato.
  • Come ingrediente per insaporire primi piatti e arrosti: grazie alla sua capacità di fondere e avvolgere gli altri ingredienti con la sua untuosità.

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Gastronomia

Il Lardo di Suino Pata Negra stagionato in conca di marmo è un prodotto di alta gastronomia, che esprime al meglio l’incontro tra culture culinarie diverse. Perfetto per gli intenditori e per chi cerca sapori autentici, rappresenta un’esperienza sensoriale senza eguali, da scoprire fetta dopo fetta.
In Iceberg trovi il Lardo di Pata Negra toscano stagionato in conca di marmo seguendo la tradizione.

Per informazioni, contattaci allo 0422 752551 o scrivi a info@icebergitalia.it

 

 

Il Lardo di colonnata di “Pata negra”: conosci questa specialità?
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Le Frittelle Veneziane: Storia e Tradizione del Carnevale

Curiosità culinarie, Ricette e Sapori Di 24 febbraio 2025 Tags:, , , , Nessun commento

Le frittelle veneziane, conosciute anche come Fritole, sono uno dei dolci simbolo del Carnevale di Venezia. Queste deliziose palline di pasta fritta, morbide e profumate, affondano le loro radici nel passato della Serenissima e ancora oggi sono protagoniste delle tavole veneziane e anche di molte regioni. Scopriamo insieme la loro storia, le varianti più diffuse e il loro posto nella tradizione contemporanea.

Origini e Storia delle Frittelle Veneziane

La storia delle Fritole risale almeno al XVI secolo, quando la Repubblica di Venezia era all’apice della sua potenza. Si trattava di un dolce così popolare che, per un lungo tempo, venne considerato il dolce nazionale della Serenissima.

Le prime tracce scritte di questa ricetta si trovano nel “Libro de arte coquinaria” di Maestro Martino, cuoco del Quattrocento, e successivamente in testi del Cinquecento, tra cui le opere di Bartolomeo Scappi, cuoco personale di Papi e nobili. Le frittelle venivano preparate nelle calli veneziane dai cosiddetti “Fritoleri”, artigiani specializzati nella preparazione di questo dolce, che spesso tramandavano il mestiere di padre in figlio.

Varianti delle Frittelle Veneziane

Con il tempo, la ricetta ha subito variazioni, adattandosi ai gusti e alle influenze gastronomiche di diverse epoche e regioni. Oggi esistono diverse versioni delle Fritole:

Le Frittelle Veneziane: Storia e Tradizione del Carnevale
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San-Valentino-calici-rose-rosse-brindisi

San Valentino un viaggio di sapori tra eleganza e leggerezza

Ricette e Sapori Di 7 febbraio 2025 Tags:, , , , , Nessun commento

Oggi vi proponiamo un viaggio di sapori tra eleganza e leggerezza. Ecco per voi un menu di San Valentino pensato per stupire i vostri ospiti con una cena unica e indimenticabile. Questo menu di pesce, delicato e raffinato, è stato studiato per deliziare i palati e creare un’atmosfera magica nel vostro locale. I vostri clienti avranno il piacere di  vivere un’esperienza culinaria speciale nel vostro amorevole locale.

Antipasto speciale tris di pesce

  • Blinis con trota affumicata Regina del Friuli, uova di lompo, crema di ricotta e aneto
  • Capesante gratinate al profumo di lime e timo
  • Cuore di polenta arrostita con dentice mantecato e maggiorana

Primo

  • Tagliatelle rustiche all’uovo con sugo d’astice

Intermezzo

  • Sgroppino al limone

Secondo

  • Filetto di branzino con lamelle di mandorle e arancia caramellata, servito su un letto di spinaci freschi.

Dessert

  • Millefoglie alla crema chantilly con salsa ai mirtilli


Vediamo come realizzare questo menù con le ricette, e i passaggi per svilupparle

Blinis con trota affumicata Regina del Friuli, uova di lompo, crema di ricotta e aneto

Blinis-trota-affumicata-Regina-del-Friuli-uova-lompo-crema-di-ricotta-e-anet

Ingredienti per cinque persone per i Blinis

San Valentino un viaggio di sapori tra eleganza e leggerezza
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Calamari-ripieni-patate-olive-Parmigiano-Blog

Calamari ripieni con crema di patate, olive e Parmigiano

Nutrizione e salute, Ricette e Sapori Di 24 gennaio 2025 Tags:, , , Nessun commento

A gennaio, i nostri mari offrono calamari di straordinaria qualità. La stagione invernale, con le acque fredde, crea le condizioni ideali per la loro pesca. In questo periodo, i calamari si radunano in banchi per cacciare piccoli pesci azzurri, rendendo più agevole la loro cattura. La dieta ricca e variegata di questi cefalopodi contribuisce a rendere la loro carne particolarmente saporita e consistente. Questo li rende perfetti per esaltare qualsiasi preparazione culinaria.

I calamari pescati, già puliti e surgelati con tecnologia IWP (Individually Wrapped Package), rappresentano una soluzione eccellente per preservare freschezza e qualità. In questa ricetta li proponiamo farciti con una crema di patate, olive e Parmigiano, per un piatto che unisce semplicità e raffinatezza, perfetto come antipasto o secondo piatto.

Calamari ripieni con crema di patate, olive e Parmigiano
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Brasato-di-manzo-con-polenta-gialla

Un tuffo nel Piemonte: brasato di manzo e polenta a regola d’arte

Curiosità culinarie, Ricette e Sapori Di 10 gennaio 2025 Nessun commento

Il brasato di manzo è un piatto iconico della tradizione culinaria piemontese, capace di trasformare un semplice pranzo in un’esperienza avvolgente. Questo secondo piatto è ideale per le giornate fredde e invernali. La carne brasata diventa così tenera da sciogliersi in bocca, abbracciata da una salsa profumata, il tutto servito con una cremosa polenta che ne esalta i sapori.

I migliori tagli di carne da brasato

Per ottenere un brasato perfetto, è fondamentale scegliere il taglio giusto. I più indicati sono:

  • Scapino o cappello del prete
  • Campanello o pesce
  • Muscolo senz’osso
  • Reale 

Questi tagli sono ideali grazie alla loro buona presenza di tessuto connettivo e grasso, che si sciolgono durante la lunga cottura rendendo la carne succulenta. Un buon vino rosso, come il Barolo o il Nebbiolo, diventa il protagonista della ricetta, conferendo profondità e creando un equilibrio perfetto tra sapidità e dolcezza.

Noi utilizziamo lo scapino, conosciuto anche come “cappello del prete” o “copertina”. È il muscolo centrale della spalla, venato di grasso e con alcune parti cartilaginee che, una volta cotte, diventano gelatinose e incredibilmente saporite.

Un tuffo nel Piemonte: brasato di manzo e polenta a regola d’arte
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Roast-beef-tagliata-griglia-con-carciofi-pomodorini

Roast-beef bovino Red&White: un tesoro per le cucine professionali

Novità, Ricette e Sapori Di 19 dicembre 2024 Nessun commento

Il roast-beef bovino è un taglio di carne molto pregiato, simbolo di eleganza e semplicità, che incarna la tradizione e l’innovazione culinaria. Parliamo di una nuova carne polacca, dal marchio Red&White Prime Marbled Beef, che proviene da piccoli allevamenti familiari. La carne proveniente dalla Polonia ha un gusto arricchito da aromi di pascolo, con una nota persistente di dolcezza data dall’integrazione nell’alimentazione di barbabietole da zucchero. La razza è caratterizzata da un mantello pezzato bianco e nero, è adatta all’allevamento al pascolo, ingrassa facilmente e, oltre a essere tenera e saporita, ha un ottimo rapporto qualità-prezzo.

Un taglio, mille possibilità

Il roast-beef, ricavato dal controfiletto o dalla lombata, si distingue per la sua consistenza tenera e il sapore deciso. Per ottenere un risultato impeccabile, è essenziale scegliere carne di alta qualità, preferibilmente da bovini allevati al pascolo per garantire gusto e tenerezza. Perfetto per banchetti e menù raffinati, questo taglio di prima categoria offre infinite possibilità per i cuochi che vogliono stupire con tecnica e gusto. Con la sua buona marezzatura e il sapore equilibrato si presta a un’ampia gamma di tecniche culinarie, dalla griglia alla cottura sous-vide.

Perché scegliere la carne polacca?

Gli allevamenti polacchi seguono rigorosi standard di qualità, con bovini allevati al pascolo e alimentati in modo naturale. Questo garantisce un prodotto dal gusto autentico e dalla consistenza impeccabile, ideale per piatti di ottima cucina.

Tecniche per una cottura perfetta

  • Bassa temperatura: ideale per conservare i succhi della carne e garantire una cottura uniforme. Cuocete il roast-beef in forno ventilato a 90°C fino a raggiungere una temperatura interna di 54°C per un cuore rosato perfetto.
  • Cottura classica al forno: rosolate prima la carne in padella con olio extravergine d’oliva e spezie, quindi proseguite la cottura in forno a 180°C. Non dimenticate di lasciar riposare il roast-beef per almeno 10 minuti coperto da un foglio di alluminio.
  • Sous-vide per precisione estrema: cuocete il roast-beef sigillato sottovuoto con aromi come rosmarino, aglio e pepe nero a 55°C per 2-3 ore, poi scottatelo rapidamente per una crosta perfetta.
  • Cottura alla griglia: tagliate il roast-beef a fette spesse 3 cm circa e asciugatele dall’umidità con carta da cucina. Poggiatele sulla griglia rovente per un paio di minuti fino a che si crea la crosticina con la reazione di Maillard. Giratele appena la carne si stacca facilmente dalla griglia e cuocete dall’altro lato per altri 2-3 minuti per una cottura al sangue.

Consigli di presentazione

Per valorizzare il piatto, tagliate il roast-beef a fettine  con un coltello affilato in diagonale. Servitelo con salsa a piacere: al rafano, al vino rosso, o una salsa bernese. Questa carne è ottima accompagnato da contorni come patate al forno, carciofi trifolati, verdure grigliate o del radicchio di Treviso ai ferri.

Roast-beef-all'inglese-affettato-rosato

Roastbeef-all’inglese-cottura-rosata

Un trucco da chef

Spennellare la carne con burro chiarificato durante la cottura aiuta a ottenere una crosta uniforme e aggiunge un tocco di ricchezza al sapore.

Abbinamenti gourmet

Provatelo con un purè di sedano rapa o una salsa bordolese. Per stupire i vostri ospiti provate con un contorno di cipolle borettane caramellate con miele di castagno; farà emergere la dolcezza naturale della carne.
Per concludere vi informiamo che Iceberg oltre al roastbeef  ha disponibili altri tagli di bovino questa nuova carne: Red&White.
Infine, per chi ama i sapori più sanguigni, abbiamo anche la bavetta bovina fresca.

Per ogni informazione potete scriverci a marketing@icebergitalia.it o contattarci telefonicamente allo 0422 752551

David Cirigliano

Roast-beef bovino Red&White: un tesoro per le cucine professionali
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Menù di Natale a base di Pesce dell’Adriatico

Curiosità culinarie, Ricette e Sapori Di 5 dicembre 2024 Tags:, , , , , , , , Nessun commento

Con il Natale alle porte, molti di noi cercano piatti in grado di celebrare le festività con eleganza, gusto e autenticità. Quest’anno, vi proponiamo un menù natalizio ispirato ai sapori dell’Alto Adriatico, che unisce la tradizione marinara alla freschezza dei prodotti locali. L’Adriatico offre pesci e frutti di mare di alta qualità, perfetti per un’esperienza gastronomica indimenticabile. A partire dai carpacci e tartine delicati, fino ai primi e secondi piatti che omaggiano la cultura marinara della regione, ogni portata esalta i doni del mare e la semplicità della cucina locale. Scoprite come questi piatti possano rendere il vostro Natale ancora più speciale, evocando il mare e i paesaggi dell’Alto Adriatico, creando un’atmosfera di convivialità e piacere autentico.

Gli antipasti di mare

Il Carpaccio di Branzino con finocchio

Prepariamo un delicato carpaccio di branzino, condito con fettine di finocchio, olio extravergine d’oliva, erba cipollina, scorza di limone e un pizzico di sale. Questo piatto apre il pasto con freschezza e raffinatezza. A fianco, un tocco di eleganza con patate alla duchessa, calde e croccanti, che completano perfettamente il piatto.

Menù di Natale a base di Pesce dell’Adriatico
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Spaghetti-alla-chitarra-fatti-a-mano

Spaghetti alla chitarra con le seppie nostrane

Curiosità culinarie, Ricette e Sapori Di 22 novembre 2024 Tags:, , , , Nessun commento
Benvenuti nel nostro angolo di sapori autentici!
Oggi vi portiamo in Abruzzo, una regione ricca di tradizioni culinarie che affondano le radici nella storia e nella cultura italiana. Gli spaghetti alla chitarra con seppie nostrane sono un piatto che unisce la freschezza del mare alla maestria della pasta fatta a mano. La caratteristica forma quadrata degli spaghetti, ottenuta grazie a un particolare strumento chiamato “chitarra”, consente di trattenere il sugo in modo perfetto, esaltando ogni boccone. 
La pasta alla chitarra è tradizionalmente fatta a mano e viene spesso servita con sughi ricchi, come ragù di carne o a base di pesce.

Le seppie nostrane

Lungo le coste del mar Adriatico sia in Veneto che in Abruzzo la pesca delle seppie è piuttosto diffusa e le acque sane e ricche di pesce offrono un ambiente ideale per questi cefalopodi. In effetti le seppie nostrane, in particolare, sono apprezzate per la loro qualità e sapore. La pesca di seppie avviene principalmente durante la primavera e l’autunno, quando questi animali sono più attivi e abbondanti. Le seppie fresche sono un ingrediente fondamentale nella cucina veneta e anche quella abruzzese utilizzate in molte ricette tradizionali, dai sughi per la pasta ai piatti a base di pesce. Questo contribuisce a preservare le tradizioni culinarie locali e supporta anche la pesca sostenibile, un tema sempre più importante per la tutela del mare e delle sue risorse.

Ingredienti per 4 persone:

  • 400 g di spaghetti alla chitarra
  • 500 g di seppie fresche (pulite e tagliate a strisce)
  • 1 spicchi d’aglio in camicia
  • uno scalogno fresco
  • 1 peperoncino fresco ( facoltativo )
  • 200 g di salsa di pomodoro
  • 1 bicchiere di vino bianco secco
  • Olio extravergine d’oliva
  • Prezzemolo fresco tritato
  • Sale e pepe q.b.

Procedimento

In una padella ampia, scaldiamo 3-4 cucchiai di olio evo a fuoco medio e aggiungiamo l’aglio schiacciato e lo scalogno tritato, soffriggendoli fino a doratura. Uniamo quindi le seppie e cuociamo per circa 5 minuti, fino a quando diventano bianche e si arricciano. Versiamo il vino bianco e lasciamo sfumare, quindi uniamo la salsa di pomodoro, un pizzico di sale e qualche rametto di timo fresco. Lasciamo cuocere a fuoco lento per 20-25 minuti, finché il sugo si addensa e le seppie diventano tenere. Nel frattempo, portiamo a ebollizione una pentola di acqua salata e cuociamo gli spaghetti alla chitarra al dente. Scoliamo la pasta e trasferiamo nella padella con il sugo di seppie, mescolando bene per amalgamare i sapori. Se necessario, versiamo un po’ di acqua di cottura per rendere il piatto più cremoso. Serviamo gli spaghetti caldi, guarniti con prezzemolo fresco tritato e un filo di olio evo. Se si preferiscono i sapori piccanti, aggiungiamo delle fettine sottili di peperoncino.

Spaghetti-alla-chitarra-con-le-seppie-nostrane

Spaghetti-alla-chitarra-con-le-seppie-nostrane

 Curiosità sulla pasta

  1. Tradizione abruzzese: la preparazione della pasta alla chitarra è una tradizione familiare in Abruzzo, tramandata di generazione in generazione, con le donne di casa che insegnano le tecniche di impasto e taglio.
  2. Pasta fresca: gli spaghetti alla chitarra sono generalmente preparati freschi, ma si trovano anche in versione secca e surgelata. La pasta fresca e surgelata ha una consistenza più morbida e un sapore più intenso.
  3. Pasta e salute: la pasta è una buona fonte di carboidrati complessi e, se consumata con moderazione e abbinata a ingredienti freschi e nutrienti, può essere parte di una dieta equilibrata.
  4. Il futuro della pasta: negli ultimi anni è aumentato l’interesse per le paste a base di ingredienti alternativi, come legumi e cereali senza glutine, ed è in evoluzione per soddisfare le esigenze di diete diverse.
  5. Festival della pasta: in Italia, ci sono diversi Festival dedicati alla pasta, dove chef e appassionati si riuniscono per celebrare e condividere le tradizioni culinarie legate a questo alimento importantissimo.

Prodotti utili

In conclusione sappiamo che ogni giorno gli chef professionisti sono alla ricerca di prodotti utili per sviluppare la loro attività. In Iceberg trovi una grande varietà di pasta tra cui anche gli spaghetti alla Chitarra e una ottima varietà di seppie intere pulite e anche da pulire pescate e congelate a bordo: SEPPIE
 Buon divertimento in cucina!
 David Cirigliano
Spaghetti alla chitarra con le seppie nostrane
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Tartare di scampi con rucola e lamelle di mandorle

Tartare di scampi con rucola e lamelle di mandorle

Novità, Ricette e Sapori Di 8 novembre 2024 Tags:, , , , Nessun commento

Gli scampi sono dei crostacei simili per aspetto agli astici ma di dimensioni più contenute. Il loro corpo è allungato e caratterizzato da un carapace di colore rosato con delle zone più chiare. La testa, sviluppata e prominente, presenta un rostro laterale che ricorda la lama di un seghetto dentellato vicino agli occhi. Ha due chele spinose e due paia di antenne simmetriche. Il corpo è composto da sei segmenti, mentre la coda, a forma di ventaglio, funge da pinna per nuotare. Le zampe permettono loro di muoversi agilmente nel fondale marino. I maschi possono raggiungere una lunghezza di 25 cm, mentre le femmine misurano tra i 10 e i 15 cm.

Conosci la zona FAO 27 nell’Oceano Atlantico?

La zona FAO 27 è una vasta area geografica che si estende nell’Atlantico nord-orientale, dal Mar Baltico alle Isole Azzorre fino alle coste della Groenlandia. Grazie alla sua posizione remota, lontana dal traffico navale, è considerata una delle zone di pesca più pulite e salubri al mondo. Qui si trova una straordinaria biodiversità marina: merluzzo nordico, platessa, salmone, scampi e granchi sono solo alcune delle specie che popolano queste acque cristalline, molto ricercate per la loro qualità e freschezza.

La tartare di scampi: freschezza e sapore di mare

La tartare di scampi è un piatto che incarna la freschezza del mare. La polpa degli scampi, delicata e dal gusto raffinato, ha una consistenza soda e compatta, perfetta per essere servita cruda. Il suo profumo di mare è sottile e avvolgente. La preparazione è semplice: la tartare è già tagliata e pronta da impiattare. Noi la serviamo su un letto di rucola fresca e la arricchiamo con lamelle di mandorle tostate per un tocco croccante. Per completare, decoriamo il piatto con un filo di riduzione di aceto balsamico e una salsa leggera di olio evo e rucola. Un intero scampo crudo, posizionato sopra la tartare, aggiunge eleganza e una nota di freschezza al piatto. I nostri scampi

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